Dal Fronte Moscovita

venerdì, settembre 01, 2006

Un mese se ne va, un altro inizia

Una divisione corazzata di operai dello show-room sta sbaraccando parte dei mobili esposti. Contro il muro attende una famiglia di lapidi di cartone, mobili in attesa di prendere il posto di quell’interno by Cassina. Oggi sono andato tardi al lavoro e mi trovo a cazzeggiare da due ore. Fuori fa freddo e una pioggerella lieve ma insistente ti bagna completamente prima che tu te ne accorga. In questi giorni sono un po’ sospeso nell’aria: credo che la fine di agosto coincida con il bivio se prendersi o no la sindrome russa. Questo è un altro dei grandi misteri e controsensi di questo paese. Inspiegabile. F dice che bisogna avere pazienza, una pazienza monolitica. Chi non ne ha deve imparare ad averne e chi ce l’ha già… deve imparare ad averne ancora di più. Sono leggermente scosso da questi stranissimi ritmi in costante contrasto; c’è la spinta a produrre e crescere e allo stesso tempo ci sono delle stasi infinite e maceranti.

Ecco, dopo tutti i tentativi che sto facendo per capire cosa diavolo stia succedendo in questo strano paese contenitore di cose (cose in qualsiasi senso immaginabile), dopo le specie di analisi e le domande che mi sto ponendo, dopo aver visto come lavorano e come si divertono, come flirtano e come si picchiano, come vivono e come muoiono (vabè quest’ultima la metto con licenza di blogger), ecco, adesso posso finalmente partire da un punto fermo: in un mese non si capisce un cazzo.

Ci sono tessuti sociali, storici e culturali che si sovrappongono e si intrecciano, che sono compatibili un po’, incompatibili spesso, ma coesistono. In modo pragmatico ed immediato eppur intinti in strani convenevoli e superstizioni (non esiste che passo davanti all’ufficio e ti saluto passando con un cenno, no, devo entrare e stringerti la mano, ma se sei donna basta un ciao senza contatti; non si fischia nei luoghi chiusi; le sigarette si accendono alle signore con la mano sinistra; le foto si fanno in pose plastiche e così via…).

Durante il laboratorio di sintesi del concept di tesi di laurea abbiamo (Alberto, Marzia e chi scrive) lavorato a distanza ad un’analisi della società russa, scoprendo gruppi sociali (più tribù in realtà) e tendenze di essi. Ottimo, il bello è che la ricerca era giusta, funziona. Ma poi questi gruppi interagiscono. Ma poi questi gruppi nascono in un terreno russo codificato e per quanto si emancipino, sono sempre frutto di un certo habitat.

Riassumendo: ho definito tutti i personaggi del libro russo, ma la trama è ancora un nodo gordiano indistinto ed incasinatissimo. Quel che mi fa incazzare è che non riesco ancora a fare l’Alessandro Magno che lo sbrogli con un minimo di diplomazia.




















Sempre loro, ma e' incredibile!

3 Comments:

  • bello...sempre profondo a volte troppo perchè io lo capisca. mi sa che Mosca è il posto giusto per vedere come tutto sia A e il contrario di A, che i preconcetti sono solo preconcetti e che la realtà sfugga, sfumi...crediamo di sapere di capire e ci facciamo delle idee...ma poi non è così, c'è sempre qualcosa di diverso, sottile, impalpabile , quasi una vocina che dice " non puoi capire, non puoi conoscere...2 grazie per essere così profondo, spingi a pensare

    By Anonymous Anonimo, at 9:28 AM  

  • Sono andato in Disco a Vienna...musica 70s/80s e sono entrato sulle note di "Moskau, Moskau...Russland ist ein schoenes Land, wirf die Glaesser an die Wand...". Volevo morire dal ridere. Stay classy, Tommy

    By Anonymous Anonimo, at 1:10 PM  

  • anonimo 1: che piacere leggere queste righe. Tutto quello che ci circonda e' (purtroppo o maginificamente) mediato da questa massa di pelle, muscoli e cariche elettriche. A volte penso che e' proprio questo il cruccio e la grande sfida dell'uomo: prescindere dalla sua parte giudicante e, appunto, umana per avvicinarsi il piu' possibile all'assenza di giudizio. Non facile, ma perche' dovrebbe poi esserlo?

    Tommy: se non vedo segnali di vita piu' spesso, al mio ritorno ti sculaccio!
    Mosca e' hip, and mainly, thanks for stopping by.

    By Blogger Jan, at 10:01 AM  

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