Dal Fronte Moscovita

giovedì, agosto 17, 2006

Una sera come tante

È una luna d’oro. Piena e traslucida, brilla mentre torno in me. Ha i contorni netti. Ne osservo i particolari, piccole scaglie vetrose galleggiano sulla sua superficie poi svaniscono. Scuoto la mano ed altre emergono e scompaiono.

Dovrebbe essere un vodka e Red Bull, se ricordo bene. Mi ci inondo la bocca e la mia teoria si conferma, ma non capisco cosa ci faccia in mano mia. Distolgo lo sguardo e scansisco la sala. Le luci trasformano i clienti in infiniti arlecchini, alcuni dei quali fusi insieme senza un perché. Si piacciono un po’, penso.

Due ragazzi si picchiano con furia. Nessuno interviene, mi allontano ma cerco di tenere il contatto visivo con l’evento. La camicia di Alberto si macchia di sangue.

Accanto a me un gruppetto di neo-dandy gotici parlano divertiti davanti a un iBook, non vedo cosa questo c’entri con la discoteca. Siamo sul tetto di una casa, in effetti. Cosa c’entra. La musica è minimal e una ragazza si muove seguendo la parte più lenta del ritmo. Due ragazze dormono sulle amache. Ci sono delle amache qui, due ragazze che dormono. Il locale chiude quando esce l’ultimo cliente. Un ragazzo è seduto normalmente, la testa penzoloni. Dorme. Passa un fotografo che gli mette un cappello da cuoco in testa. Il cappello è di carta bianca. Il ragazzo non fa una piega. Il fotografo lo fotografa, poi con l’aiuto di un collega lo prendono e lo spostano per terra. Il ragazzo continua i suoi sogni sul pavimento di legno bianco. Nessuno se ne preoccupa.

Guardo nuovamente il mio bicchiere, è vuoto. Il tempo passa a modo suo qui. Ho difficoltà a focalizzarmi sulle cose, anche la cubista in topless mi lascia pigro.

La mia mano contiene adesso un altro bicchiere, è identico al primo, anche il sapore. Due ragazze si baciano.

Arrivano due buttafuori a prendere il ragazzo che dorme per terra. Spariscono nella tromba delle scale. Io non sento più la stanchezza. Qualcuno con della carta igienica rossa nel naso si lamenta. Una ragazza davanti a lui fuma nervosa, mentre qualcuno interrompe la mia panoramica con delle parole esotiche alle quali sorrido. Una ragazza mi sta prendendo per il bavero della giacca e mi guarda negli occhi, mi lascia, se ne va senza voltarsi. Il mio bicchiere si sta svuotando. Mai vista prima.

La luna è sempre più vicina alle case e la notte è fucsia, non più nera, sono le 5 e mezza. Alberto di avvicina ed erutta diversi vocaboli tra cui il nome di una discoteca che chiude alle 8.

Annuisco e bevo un po’ del ghiaccio rimasto nel mio bicchiere solitario. Scendiamo le scale e nel cortile c’è di nuovo il ragazzo del pavimento, accovacciato ed estenuato. Siede nel fango. Un miliziano apatico passa di lì, penso che ho il passaporto. Non sto più in piedi, ormai è il mio corpo a portare la mia mente. Mi sta venendo fame, sete non ne ho, sonno sì, curiosità sì. Buona domenica, città incredibile.

Il mastodonitco palazzo Kotelnichesky, c'entra perche' incredibile.

4 Comments:

  • Beh almeno ti ricordi abbastanza da scriverne un post..ma la serata poi com'e' finita scusa? pazzoide..
    saluti da acapulco!

    By Anonymous Anonimo, at 2:39 AM  

  • caro Jan,mi piace molto come scrivi, sempre un pò stralunato, ma così diretto...però di questo blog mi manca la descrizione della vita vera. come vivi tu le tue giornate, come sono, cosa raccontano i tuoi colleghi, da dove vengono, dove vivono, come se la cavano con i loro guadagni? e poi la vita è cara? le persone sono tristi o allegre, che idea hanno del loro passato, del presente e cosa si aspettano dal domani? viaggiano? Parlano mai delle loro famiglie, di quelle d'origine e di quella che magari si sono formati ora? sono molto curiosa, è un mondo così lontano ...scrivi qualcosa di più anche sull'atmosfera, tu sei sensibile, non fermarti alla descrizione estetica...

    By Anonymous Anonimo, at 10:29 AM  

  • grazie di questo commento e dei complimenti. adesso vedo come riuscire a riceverne altri, allora... ma chi sei? ;-)

    By Blogger Jan, at 12:05 PM  

  • Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    By Anonymous Anonimo, at 8:24 PM  

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