Dal Fronte Moscovita

giovedì, settembre 07, 2006

Ieri

Ieri mi sono riparato dalla pioggia in un locale a fumare narghilè finchè la testa non mi scoppiava_l’orientale/uzbeko?/molto dell’est_sembra cinese_addetto alla nostra brace acquosa ha continuato a caricare per due ore_ci siamo spostati con la testa fumosa fino al Proekt Ogi_toh una specie di sottoscala_bene si spende poco_c’è un palco con una batteria ma nessuno suona_possibile musica dal vivo_che odore di sigaretta_siamo andati a Novokuznetskakaya a vedere la partita_siamo usciti con lo scazzo prima della fine_scazzo dato anche dall’assenza di commento ma dalla presenza di musica scazzante_abbiamo preso l’ultima metrò_la città è un paradosso_di giorno ti calpestano tanti ce ne sono di passazhiri_di notte non c’è nessuno_il tornello mangia e sputa il biglietto_gli altoparlanti nel pozzo obliquo che conduce ai binari è spento_di giorno sembra di essere in “1984”_adesso il silenzio se lo mangia il tarararararara pigro e ovattato delle scale mobili_colore predominante beige_la trincea accanto a me è la scala parallela ed è ferma_il manutentore ha i capelli ingrassati a dovere_inginocchiato_il pennello appoggiato sul bordo dei binari che salgono_ricalca la linea gialla che li distingue dalla carcassa della scala mobile_faccio il passo con rincorsa incorporata che mi lancia sulla terraferma_il binario deserto e di mattoni rossi_lampadari di bronzo_luce bianca_da lontano risuona un violino_ambulante o studente di conservatorio?_stride un treno in arrivo_è il mio_dentro un barbone dorme disteso_un vecchio legge l’Izvestija_altre facce sono immerse nei libri_uno di marketing_due facce immobili consumano la parete con lo sguardo laser_io li osservo e loro non mi vedono_in Italia mi vedrebbero_non sono in Italia.

Ieri sono poi uscito dalla metro_stanzja dmitrovskaya_a tverskaya 6 anni fa è scoppiata una bomba_morte ragazze della mia età_sesso e violenza a Mosca dice Starck_qui il piazzale fuori dalla metrò è buio e fradicio_1000 chioschi fatiscenti_una galleria in cui adesso non entrerei ma non mi spaventa_guarda quelle insegne_neon_improbabile casinò di periferia_non attira la mia attenzione ma solo il mio sguardo_l’altra insegna dice “24 chasa”_24 ore_è il nostro amico armeno_ormai ci salutiamo_lui è L’Uomo Senza Sonno_ci fermiamo per quella pietanza divina da 60 rubli_roba che il kebab torna a casa in lacrime che alla festa si è autoinvitato ma l’abbiamo scoperto_l’armeno ha 4 denti d’oro davanti e occhiali grandi_suda_non dorme mai_studia come farci lo shaurma più buono_si chiama shaurma la cosa buona che ci fa_un rotolo di pane armeno con carne verdure e salse marziane_sprigionano il potere di Greyskull in me_azzerano ogni carenza d’affetto_orgasmo tantrico_lo shaurma è la via alla pace nel mondo_delle macchine sfrecciano velocissime con vapore acqueo luccicante al traino_puzza di gasolio mal raffinato_è un mese che non vedo televisione tranne per la partita di stasera_ma in fondo chissenefrega_che pensino che abbiam vinto per culo_ce le avevano loro le maglie azzurre_ahah_sto semaforo è rosso da troppo_io passo_la milizia_non mi han visto o sembro russo e se ne fregano_la rampa delle scale è stata riverniciata una settimana fa_la vernice era velenosa e ora puzza di meno_cammino tutto il giorno e la parte che non sopporto proprio è farmi i 5 piani di scale_mi chiedono informazioni per strada se giro da solo_ho lo sguardo fisso qualche volta_sto diventando russo anche io_entro in casa_che stanchezza_i piatti da lav…