Dal Fronte Moscovita

domenica, settembre 03, 2006

859 Moskva!

Hanno chiuso al traffico tutte le strade principali, cioè quelle da almeno otto corsie. Hanno montato palcoscenici ovunque. Hanno fatto spettacoli per tutto il giorno. Moscoviti e quasi-moscoviti si sono riversati sulle strade a milioni, trasformando la città in un meraviglioso fiume umano multicolore, a volte talmente denso che solo a gomitate ci si poteva far largo. Una Mosca così, chi la vede mai?

Un pensiero che mi è passato per la testa è stato quello relativo al terrorismo. Uno striscione recitava “Beslan, Mosca è con te! No al terrorismo!” A Mosca buona parte degli ingressi nelle discoteche e tutti gli spazi culturali (musei, gallerie ecc…) hanno un filtro di sicurezza con metal detector. In ogni stazione della metropolitana c’è un uomo della milizia con un detector portatile. Per strada è facile vedere le forze del MVD (il Ministero dell’Interno), giovani ragazzi in divise grigie che fanno piuttosto paura (devo ammettere che assomigliano alle SA naziste), sempre pronti (eheh) a dar manforte quando servono. Ieri in città era invece particolarmente pieno di forze OMON, un braccio paramilitare creato da Gorbaciov e ampiamente utilizzato in Cecenia e in situazioni di crisi. La Rough Guide to Moscow spiega: “Sono vestiti in divise mimetiche verdi o blu e sono equipaggiati di kalashnikov o fucili a pompa; fanno paura ma è difficile che vengano a disturbare un turista a meno che non sia coinvolto in qualche genere di raid. Se vi capitasse una tale sfortuna, non resistete in alcun modo, nemmeno verbalmente.”

Ieri c’erano bus pieni di questi signori. Qualche volta ne ho visti a coppie davanti alle discoteche alla moda.

Il controllo ieri era decisamente serrato. Tutte le strade principali erano interrotte da filtri di controllo anche se non ho ancora davvero capito se i metal detector fossero ben calibrati o se i controlli fossero più che altro di esibizione, fatto sta che di polizia e soldati in giro ce n’erano davvero tanti.

E poi la soluzione russa: per sbarrare l’accesso alle auto dalle strade trasversali (soprattutto –immagino- l’accesso ad alta velocità di autobombe) nessuna barricata di cemento o quant’altro, no, ma i camion della pulizia strade, messi di traverso e comunque poi impiegati per ripristinare lo stato delle vie dopo i concerti. Questi Russi sono genialmente partici.

Comunque, la giornata è stata pittoresca. Uno dei palchi esibiva bambini allievi delle scuole di danza e di circo, altri concerti di musica russa che purtroppo non mi rendeva partecipe al delirio della folla aggrappata su lampioni e gazebi.

Forse le foto e i video esprimono di più di quanto io possa dire.

La serata è terminata al Propaganda, ormai una sorta di sicurezza moscovita per il sabato sera, tra un palestrato che vibrava invece di ballare (alternando a questo l’impulsivo lancio a caso dei suoi arti per aria) e un curioso personaggio che agitava solo il gomito mentre barcollava (fastidioso). Poi ce n’era un altro che sembrava fosse indeciso se andare a destra o a sinistra, finchè mi sono accorto che stava ballando anche lui.

Al ritorno l’autista era particolarmente orgoglioso della sua Zhiguli Van. “Auto italiana! Fiat! L’ho comprata 6 anni fa a 5000$. Presta attenzione: Se si parla di Zhiguli, non si parla di elettronica (e qui fa un cenno saccente ed ironico), no! Si parla di elettro…tecnica!” E da un’amorevole pacca sul cruscotto del suo macinino. Nello stesso momento ci stava supera una Lada un po’ più nuova (ma non si può mai dire) il cui motore stava urlando ratan-ratan-ratan-ratan-ratan. L’autista mi guarda, indica la Lada, ridacchia, fa il gesto dell’ago meccanico che cuce e dice solo “Singer”. Poi continua a canticchiare, mi porta sotto casa e mi cambia i soldi come vuole lui. Scemo io che non ce li avevo contati.












Il primo contatto con le forze di sicurezza.












Una delle barricate di design.


















Fortuna che l'ho fatta a casa.

























Verso la Duma.

























Davanti al Bolshoj, con vista sull'Hotel Metropol e sul palazzo della Lubyanka.



















Stesso colore ma era van la Zhiguli della serata.